16 novembre 2016

Una pessima blogger, i suoi ritardi e i pensieri sparsi. 3 mesi o poco più.

Eccomi si, sono io e perdonami, lo so che non mi sono fatta viva per un bel po', ma sai, qua va tutto un po' più di fretta, ma ogni tanto c'è qualche pensiero che non posso fare a meno di scrivere, anche se poi, non lo finisco mai e rimane lì, scritto nero su bianco, un pezzo della mia me che cambia ogni giorno, ma che dico, ogni ora forse durante questa esperienza che come effetto collaterale ha in primis il bipolarismo. Vediamo se riesci tu a mettere un po' d'ordine a questi pensieri che sembrano scritti da persone completamente diverse:

16 Ottobre 2016, esattamente un mese fa.

Oggi no, oggi non va bene.
Oggi voglio tornare a casa, oggi non starò a pensare cosa e come scrivere, lo farò e basta, un po' come i vecchi tempi!
Un bel respiro e via di sincerità, mettiamo nero su bianco, tutto.
Oggi non va bene, il cielo inizia a essere più scuro, così come i pensieri.
Sono tornata oggi dalle vacanze d'autunno, che sono state fantastiche, i miei host parents sono favolosi. Siamo stati in Estonia, in ristoranti lussuosissimi (che ho capito che non fanno per me) e abbiamo trascorso una fantastica notte in Hotel a Helsinki, non mi posso assolutamente lamentare, li amo. Ma, al ritorno in nave da Tallinn ho visto una, anzi diverse scene tra genitori e figli e un colpo al cuore, mi si è stretto lo stomaco, ho sentito forse davvero, per la prima volta da quando sono via la mancanza dei miei genitori.
Ho visto un padre che giocava con la bambina, la abbracciava, mi mancano gli abbracci, quelli dove "passa tutto".

13 Novembre 2016, in ritorno da un weekend a Tampere, dove sono stata tre giorni a casa di una mia amica italiana e la sua host family.


Tornare da un viaggio fa sempre male, lascia sempre un dolore inspiegabile, forse malinconia generata dal fatto che quei momenti non torneranno più.
Non importa la durata, che sia un weekend, qualche settimana o qualche mese, ogni viaggio ti prende e ti da qualcosa, che ti cambierà.
Ricominciare dopo un viaggio è difficile, per tutti, non sarà mai come "se non fosse successo niente".
La cosa bella del viaggio è che hai un tempo limitato e quindi dai tutto te stesso, vivi al massimo, sei solo la parte migliore di te.
Lasciare un viaggio vuol dire lasciare anche persone che magari rivedrai, magari rincontrerai in altri viaggi, in altre circostanze, ma mai sarà uguale.
Quando stai bene poi è difficile trovare il "stare bene" in altri luoghi dove prima eri felice.
Stare bene è una cosa complessa, non facile come sembra. Un misto di chimica, sintonia, felicità, tranquillità ma non troppo, stai bene quando vivi davvero.
I viaggi sono come una droga, una dipendenza, quando inizi non finisci più, ma ogni viaggio sarà un segno indelebile dentro di te, conterrà sorrisi, preoccupazioni,  storie; ogni viaggio ha propri ricordi che mai cancellerai.

E infine arriviamo a oggi, a ora, che beh, non so che orario sia da te ma qua è mezzanotte e mezza e mi ritrovo seduta sul divano di casa mia, o come piace dire a una mia cara amica, "finta" casa mia, che la lascio dire perché infondo neanche io lo so più, le mie idee sono troppo confuse, non voglio lasciare questo posto ma sarò costretta a farlo e il tempo scorrerà più in fretta di quanto ora io immagini, ma sto cercando di godermi tutto al meglio perché ci sono stati alti e bassi, ma sto vivendo emozioni indescrivibili e forse per una volta nella mia vita posso dire che forse solo lontanamente ma sono fiera di me! La famiglia è fantastica e con le mia host mum venerdì partiamo per un weekend a Stoccolma, sono troppo contenta! Con le amicizie va sempre meglio, sia a scuola che fuori ho un sacco di persone e punti di riferimento, va tutto alla grande.

Ah,oggi è un giorno importante, oggi è 16 Novembre.
Esattamente un anno fa stavo ero davanti al computer che di nascosto cercavo di compilare quella domanda per quella famosa borsa di studio che "solo 860 posti, non mi prenderanno mai", invece ora sono qua, una persona totalmente diversa, soddisfatta di essere andata incontro a quei "no" e alle paure, mi ritrovo qua a circa 3.300 chilometri da camera mia, sono qua nella mia amata Finlandia, ora, e si, ancora come il 12 febbraio, non ci credo e potrò raccontarlo mille volte ma per me resterà sempre un sogno, realizzato, ma un sogno. 

Non finirò mai di dirlo alla gente e ne tanto meno di scriverlo in questo blog, niente è impossibile, credete nei vostri sogni fino alla fine, otterrete qualcosa, ma la forza e la passione che si impiega per raggiungere un sogno è già di per se un traguardo. Non esistono sconfitte quando si lotta per realizzare un sogno. 
Siate gli eroi di voi stessi, lottate per i vostri sogni e solo così potete essere davvero fieri di voi.