14 settembre 2016

Semplicemente, già 30 giorni.

13 Settembre 2016, un mese, un mese che sono qua, nella mia Finlandia.
13 Settembre 2016, un mese e tre giorni che ho salutato mia madre e lasciato l'Italia.
13 Settembre 2016 un mese e quattro giorni che ho lasciato la mia gente, le mie amiche, la mia città e la mia famiglia.
13 Settembre 2016 un giorno come tanti qua, un giorno per me così importante l'ho speso tra la mia solita routine, ma oggi più degli altri giorni mi sono fermata a guardare questo mare, questa terra un po' di più, un po' più dei soliti giorni. Mi sono fermata, dopo che aprendo gli occhi ho visto la data sul cellulare, e mi son detta "oggi è un mese, oggi sii fiera di te".
Oggi, un mese e la giornata è già finita, oggi sto bene sempre più di ieri,
oggi esco di casa e conosco esattamente la strada per andare a scuola, e si anche quella per tornare.
No, non mi perdo più, forse, per ora.
Oggi mentre guardo le notifiche sul cellulare nomi italiani si alternano con nomi finlandesi, e ti si riempe il cuore.
Oggi una mia amica finlandese mi ha scritto preoccupata perchè non ero alla lezione di educazione fisica, e quando dico preoccupata sono seria (continui messaggi arrivavano su facebook e snapchat credevo di aver fatto qualcosa di male).
Ora a pranzo so esattamente dove andare, con chi andare e chi aspettare.
Ora ne sono sicura, ora voglio restare, fino alla fine, fino a quanto possibile, ho deciso, voglio restare fino a Giugno.
E mi hanno fatto decidere gli occhi lucidi di una mia amica che davanti a un gelato in un MC di fortuna mi diceva "non te ne puoi andare, resta, vieni a stare da me, ma resta".
Così ne ho parlato con la host mum, niente certezze per ora, ma se dovrò cambiare famiglia, lo farò.(Anche se non credo di doverla cambiare).
Mi ha fatto decidere una mia amica italiana perché si, ho amiche speciali e con un nodo alla gola, dopo un mese che non ci vediamo mi ha detto "per me dovresti tornare ora, ma per te, per te resta" e ha aggiunto "perché lo so che quando torni ti disperi, quindi resta più che puoi".
Ecco, questa frase, sono davvero pronta a lasciare tutto in soli 4 mesi? Io dico proprio di no, me ne pentirei, troppo.
Sono del parere che nella vita bisogna agire d'istinto, di pancia, bisogna rischiare, vivere tutto al massimo senza pentirsi di nulla, senza avere rimorsi, e io lo so, lo so che se torno a Gennaio avrò tanti di quei "se fossi rimasta..." che la notte decideranno di farmi compagnia e non farmi dormire.
In questi giorni sto parlando con una ragazza della mia città in Italia, cioè della città dove vado a scuola, che non conoscevo prima, lei vive a due ore da me, e parlare con lei è un po' come sentirsi a casa, non vedo l'ora di vederla. Vogliamo andare a mangiare italiano, magari dopo aver fatto colazione con cappuccino e croissant. Ho la sensazione che legheremo un sacco e anche se siamo a due ore di distanza riusciremo a vederci abbastanza spesso da tappare la malinconia della nostra amata Sardegna, della nostra gente, dei nostri modi di dire e di fare.
Abbiamo un sacco di viaggi in programma con la mia host family, questo weekend andremo in una mini crociera da un giorno tra le isole di un arcipelago (CHE CHE CHE NON RICORDO IL NOME), poi ad Ottobre andremo a Stoccolma e poi in Estonia per le vacanza d'autunno dove passeremo però due notti in un hotel Helsinki dove parte la nave per l'Estonia.
Sto imparando ad amare sempre di più l'Italia, sapete, noi, o per lo meno io, non mi rendevo conto di quanto fosse bella prima. Certo, avendo passato altri periodi all'estero avevo notato l'enorme differenza, ma ormai un piatto di pasta o una pizza decente qua sono la felicità più grande.
Quello che mi manca di più è la gente, il calore delle persone, le urla e la musica popolare a tutto volume nei terrazzi la mattina presto, mi mancano i sabati sera e le chiacchierate con le mie amiche che alla fine ci perdevamo ed eravamo sempre in ritardo, ma ormai non correvamo più perché tanto ai nostri ritardi ci sono abituati, tutti.
Ecco, a scuola continuo ad arrivare in ritardo, ma oggi sono arrivata 10 minuti, si hai letto bene 10 MINUTI in anticipo alla lezione di piano (si, ho iniziato piano).
Io, tipica italiana ritardataria ero in anticipo, i finlandesi mi stanno contagiando troppo.
Ho iniziato anche corso di finlandese dove ho conosciuto altri 3 Exchange, un'americana, un messicano e una giapponese (credo).
E niente, eccomi qua, dopo un mese a raccontarti che finalmente, forse finalmente sono a casa.


        

   



Un bacio grande, la tua pazza exchange student in Finlandia,


04 settembre 2016

"Sono persone che sanno sorprendere" /22 giorni in Finlandia/

Moi!
Sono qua, in Finlandia da esattamente 22 giorni e ho lasciato la mia amata Sardegna da 26, che dire, qua va sempre meglio e non credo di aver potuto dire lo stesso una settimana fa. 
Qua il tempo scorre più veloce, me ne accorgo, i giorni passano troppo in fretta.
21 giorni, mille prime volte.
Mille ricordi, in soli 21 giorni volati al vento. Tante tante emozioni, i primi pianti, i primi sorrisi e quei "devo andare a casa" , ebbene si, ormai è casa. 
Qua in famiglia mi sono sentita a casa quasi subito, mi sono sentita accolta e voluta bene da subito.
L'unica piega difficile sono le amicizie, qua è davvero dura.Però sono fiera di me, sto imparando tante cose di me, una di queste è che posso farcela, posso iniziare da zero e costruirmi una vita, mia, da sola. I finlandesi sono strani, si, sono arrivata a questa conclusione. Sono persone che sanno sorprendere, da quelli che senza conoscerti ti salutano in corridoio a quelli che ti tengono la porta all'uscita. (Perchè si, qua i ragazzi ti tengono la porta, cosa dell'altro mondo vero?).
E' bello quando dici che sei italiana e allora li vedi tutti che vanno a ripensare a quella frase in italiano che avevano imparato anni fa, magari durante un loro viaggio in Italia. 
E' bello quando il prof dice di cambiare posto e qualcuno decide di sedersi proprio vicino a te. 
E' bello, bello sapere come ti possono ancora stupire delle cose così estremamente piccole che se succedono in Italia neanche ci fai caso, perchè lì è tutto così "normale".
E' ormai risaputo quanto io odi la normalità e la monotonia (se non lo sapevi, be, ora lo sai).
E' bello quando sei all'autobus con una delle tue "nuove amiche", sia chiaro che ancora "amiche" è un parolone, qualcuno ti ferma, ti saluta e si mette a conversare con te.
E' bello quando col mio nuovo compagno di banco nelle prima classe di inglese c'è quell'imbarazzo che ci porta a ridere per tutto e alla fine a non capire mai niente, Ma è allo stesso tempo bello come lui provi comunque a spiegarmi magari cose spiegate in finlandese che ahimè ancora rimane una lingua sconosciuta.
Bello è perché tante cose che all'inizio odiavo ora inizio quasi ad amarle. Odiavo dover andare in bici a scuola e invece ora non aspetto quasi che sia mattina per farlo. Odiavo dovermi togliere le scarpe alla porta perché era così strano e invece ora sono rimasta scalza persino a scuola. Odiavo rimanere alle volte sola nei miei break giornalieri invece ora non aspetto altro che quelli per avere 75 minuti per me, solo per me. Ed ho imparato, anzi mi correggo, sto imparando a dare tempo e spazio a me stessa, alle mie passioni, alle mie nostalgie e alle cose che da tanto tempo rimandavo.
Questa terra, questa gente e queste persone senza conoscerle mi stanno dando tempo, spazio e soprattutto mi stanno facendo essere me. Qua non si trattiene mai il respiro, sempre se non lo voglia tu.
Ora sono su un pullman diretto ad Helsinki con la mia host mum perché oggi ci sarà il meeting di Explorius (agenzia estera) con gli altri exchange student! Non vedo l'ora di arrivare, un bacio.